Dispositivi sanitari abbandonati negli scantinati, Cera accusa: “Presìdi inutilizzati mentre i pazienti aspettano mesi”

Montagne di carrozzine elettriche e manuali, sedie per il bagno, ausili per la vasca, maniglioni, bastoni, letti con sponde: sono solo alcuni dei dispositivi sanitari che finiscono sistematicamente ammassati negli scantinati delle strutture della Asl Foggia restando lì a riempirsi di polvere invece che essere destinati alle case dei pazienti che ne hanno bisogno.
È questa l’amara constatazione del consigliere regionale Napoleone Cera che in questi giorni si è recato in ospedali e ambulatori del territorio a toccare con mano un fenomeno particolarmente diffuso.
“Ogni anno – ha ricordato Cera – la Asl Foggia destina non meno di 15 milioni di euro per l’acquisto di questi presidi. Molti cittadini dopo averli usati o addirittura senza averne mai fatto uso in certi casi, li riportano alla Asl, in condizioni quasi ottimali. Ma questi, come detto, vengono accantonati, finiscono nei depositi perché per riutilizzarli servirebbe una procedura di igienizzazione e la loro riomologazione”.
Intanto però restano inutilizzati. Intanto oggi per avere una carrozzina, chi ne ha bisogno deve aspettare non meno di 7, 8 mesi, se non di più.
“Mesi in cui una persona resta chiusa in casa perché non ha un ausilio per uscire o per vivere – incalza il consigliere -. Mesi in cui un bambino, un anziano, un disabile aspettano, peggiorando la propria qualità della vita e, nei casi peggiori, la propria salute. Nel frattempo nei nostri scantinati siamo sommersi di presidi, pronti ma bloccati dalla burocrazia e dall’indifferenza. Mi chiedo se questo sia normale. È possibile che nel 2025 non esista un sistema veloce per igienizzare, riomologare e riassegnare questi dispositivi?”.
Cera fa quindi sapere di aver fatto partire una lettera indirizzata all’Asl Foggia per chiedere che si adottino tutte le procedure necessarie affinché questi presidi vengano concessi a chi ne fa richiesta.
“Io dico basta perché chi ha bisogno e diritto ad un presidio sanitario non può aspettare mesi, mentre negli scantinati marciscono carrozzine e letti inutilizzati. Il ricondizionamento di dispositivi sanitari come carrozzine, letti ortopedici, sollevatori, deambulatori e protesi rappresenta una pratica intelligente, sostenibile e profondamente etica, da incentivare con decisione. Perché attraverso un sistema strutturato di ricondizionamento e riutilizzo, è possibile ridurre drasticamente gli sprechi, abbattere i costi per le istituzioni e per le famiglie, e soprattutto garantire a più pazienti la disponibilità immediata di ciò di cui hanno bisogno”.
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